Tiziana Maffei, classe 1965, è ormai da quasi un semestre la nuova manager della Reggia di Caserta.
Marchigiana di origini, architetto libero professionista, docente e membro dell’Università Alma Mater di Bologna nonché presidente del Comitato italiano dell’organizzazione internazionale dei musei, la Maffei è subentrata a giugno 2019 al direttore Mauro Felicori alla guida della Reggia di Caserta.
Un passaggio di consegne importante sia per l’operato del suo predecessore che per la bellezza ed il valore della Reggia.
Nel suo triennio di gestione, Felicori ha ottenuto successi degni di nota tra cui il raddoppiare gli ingressi e gli introiti, suscitando un nuovo interesse dei casertani per il monumento simbolo della città e facendo di Caserta una meta turistica più ambita rispetto al passato.
Quanto alla bellezza ed al valore della Reggia, la sfida individuata dalla Maffei riguarda la straordinaria complessità della Reggia sia come attrattore turistico che come strumento di sviluppo culturale del territorio.
Nell’intervista rilasciata dalla Maffei al sito quotidiano.net, ci sono diversi passaggi interessanti in termini di management e sulla delicata questione del “passaggio di consegne” tra due gestioni che si succedono. Ecco i passaggi più interessanti che abbiamo selezionato.
Domanda: I suoi obiettivi per la Reggia?
Risposta: « Sicuramente nei tre anni di Felicori la vera svolta è stata la fiducia restituita al territorio rispetto a un gigante come la Reggia. Oggi, rilanciando un consapevole rapporto pubblico privato, va affrontata con urgenza la realizzazione degli interventi strutturali, la riorganizzazione del sistema gestionale e avviati i piani di manutenzione del Palazzo e del Parco. Detto questo, la gestione di un museo è un grande lavoro di squadra che si muove tra teoria e pratica quotidiana ».
D: Se potesse sollecitare due interventi urgenti per la Reggia cosa chiederebbe al ministro della cultura Franceschini ?
R: « Risorse e modalità amministrative per il reclutamento autonomo del personale e la collaborazione per risolvere questioni degenerate nel tempo. Sostenere una politica di manutenzione e conservazione programmata dei beni ».
D: Da Signora della Reggia, sta aprendo le porte ai privati… Il progetto più ambizioso?
R: « Il rapporto con le comunità, privati benefattori, volontari, produttori o semplici cittadini, è un elemento imprescindibile. Dare in concessione spazi del Parco per svolgere attività vivaistica coinvolgendo le nostre splendide serre storiche, potrebbe essere un colpo reale ».
Lavoro di squadra, collaborazione e rapporti tra i diversi soggetti coinvolti: tre elementi trasversali che possono essere da spunto anche per gli imprenditori e per chiunque riconosca l’importanza delle relazioni nel business e le voglia sviluppare al meglio: il consiglio di lettura, in questo caso, è il libro bestseller di Keith Ferrazzi e Tahl Raz dal titolo Non mangiare mai da solo.

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