Quanto è importante far esplodere il proprio talento da giovani?

Lo sa bene Emre Can, la mezz’ala destra 25enne tedesca attualmente in forza alla Juventus.

Il giovane calciatore ha infatti rilasciato un’intervista al giornale Kicker, in cui ha espresso diversi punti di vista sul talento, degni di grande interesse.

Nonostante la relativa giovane età, Can dimostra di avere le idee molto chiare e di riconoscere con grande lucidità i punti deboli dei suoi colleghi coetanei, spesso dotati di un enorme talento ma che rischiano di perdere nel corso della carriera.

Il primo punto ha a che fare col rischio di essere già appagati, per via delle grandi soddisfazioni economiche da giovani: « Penso che i giovani giocatori stiano guadagnando troppi soldi in questi giorni troppo presto, e se puoi permettertelo così tanto in giovane età, può farti sentire sazio ».

Il secondo punto riguarda l’attitudine a fare il “lavoro duro”, anche con la guida di un mentore: « Perché faticare? Quando ero nelle giovanili del Bayern ho sempre dato tutto. Ho avuto la fortuna di avere un mentore come Jupp Heynckes che mi urlava contro e mi stimolava, per ore mi allenavo sui passaggi. All’epoca non capivo, ora so che era giusto… sono un ragazzo ambizioso, voglio confrontarmi sempre ai massimi livelli ».

Il terzo punto, infine, si riferisce alla capacità nel riconoscere le grandi opportunità come potersi allenare con altri campioni con più esperienza, militando nei grandi club. Anche all’atteggiamento dei giovani colleghi della Juventus, tuttavia, Emre Can non risparmia alcune critiche: « È un peccato come certi ragazzi gestiscono il proprio talento. Non riesco a capirli: hanno l’occasione della vita, allenandosi con i professionisti, ma alcuni hanno un linguaggio del corpo che mi fa arrabbiare. Non so se si rendono conto di non essere nell’ambiente giusto. Alla Juve vado spesso da questi ragazzi e parlo con loro per cercare di evidenziare quali occasioni gli si aprirebbero dando il massimo. Alcuni però non lo capiscono ».

Un’intervista ricca di spunti di crescita personale e che dà un quadro chiaro dell’alto livello di motivazione del calciatore: un elemento che può fare la differenza nel far esplodere un talento senza il rischio di “sprecarlo”, soprattutto da giovani.

Il consiglio di lettura in linea con questo tema è il libro Perché del professore di Psicologia ed Economia alla Duke University Dan Ariely, un libro sulla scoperta di ciò che motiva davvero le persone.