La Silicon Valley americana è il centro dell’innovazione e delle startup ed è fonte di grande ispirazione per chiunque voglia realizzare un’idea imprenditoriale di successo. Ma non è detto che sia, allo stesso tempo, la meta ideale da puntare per gli imprenditori italiani.

È di questo avviso Mattia Pavoni, giovane imprenditore bergamasco che, insieme ai suoi soci Ciro Greco e Jacopo Tagliabue, ha fondato la piattaforma di intelligenza artificiale per e-commerce Tooso, che sta avendo successo proprio nella famigerata Valley.

Proprio per la sua esperienza di imprenditore a contatto con le realtà imprenditoriali americana, europea ed italiana, Pavoni sostiene un interessante punto di vista, secondo il quale la Silicon Valley va considerata non come un traguardo, ma come una risorsa da usare.

Come riportato dal quotidiano L’Eco di Bergamo, è impossibile fare un paragone tra la Silicon Valley e le realtà nostrane, perché «questa regione della California è la culla delle startup da generazioni ed è un ecosistema molto diverso rispetto ad altre regioni del mondo». 

Difficile infatti fare un paragone per diversi fattori:

  • Velocità: gli investimenti negli acceleratori si decidono in 24 ore, a differenza dei tempi molto più lunghi delle realtà italiane;
  • Soldi: i capitali messi a disposizione dall’economia americana sono di gran lunga superiori;
  • L’ecosistema ed il business: gli acceleratori stanno puntando a generare forniture di servizi, formazione e assistenza piuttosto che al mero successo delle startup.

Tuttavia, ciò non significa che non ci sia spazio per le idee e per l’imprenditoria italiana che, nel caso di Pavoni come di altri, ha saputo dare prova della grande capacità di adattare le tecnologie alle esigenze specifiche dei mercati, raggiungendo un livello di dettaglio e profondità unico.

Riconoscere il proprio talento come imprenditoria italiana, attingendo alle idee ed alle risorse messe a disposizione da grandi realtà come la Silicon Valley, è sicuramente una strada di successo. Una strada che sfata un “mito” consolidato ed adotta un approccio diverso: il consiglio di lettura, abbinato a questo tema, è il libro Barking up the wrong tree di Eric Barker.