Hanno il braccino corto, non rispettano i tempi e se ne stanno imbertati (un’espressione del dialetto romanesco per intendere lo stare nascosti). Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, come suo solito, “non le manda a dire” e lancia un attacco agli imprenditori napoletani.

Sono passati pochi giorni dalla polemica sugli spogliatoi dello stadio San Paolo di Napoli – con l’allarme lanciato da un comunicato firmato dall’allenatore del Napoli Carlo Ancelotti, mercoledì scorso – che anche il presidente ha detto la sua, prendendo una posizione netta contro l’imprenditoria napoletana.

« Mio padre aveva il grosso problema che i napoletani non mantenevano mai temporalmente gli impegni. Ma nel cinema c’è disciplina, nel resto del mondo non c’è e a Napoli manca del tutto. Anche se però a Napoli ci sono tantissimi imprenditori di primissimo livello ma che hanno il braccino corto e se ne stanno imbertati e da 15 anni non li ho mai visti allo stadio », queste le dichiarazioni riportate dal quotidiano Il Mattino.

Una presa di posizione forte che non ha lasciato indifferenti gli imprenditori napoletani che hanno fatto sentire le loro voci pro e contro De Laurentiis.

Una delle voci a favore del presidente è sicuramente quella di Costanzo Jannotti Pecci di Federindustria turismo, nonché titolare del prestigioso Palazzo Caracciolo che ha ospitato più volte diverse squadre di calcio. Jannotti Pecci, che si confronta spesso con De Laurentiis, concorda con il “braccino corto” e con la necessità di una maggiore collaborazione con le imprese e suggerisce nella quotazione in borsa del Napoli una strada da percorrere. 

Di diverso parere è il presidente della sezione turismo dell’Unione Industriali Giancarlo Carriero, che stigmatizza il “braccino corto” ed invita ad evitare questo tipo di generalizzazioni, sottolineando l’importanza di creare le condizioni per investire.

Più diretto invece il commento di Ciro Fiola, presidente della Camera di Commercio, che ha fatto notare come anche De Laurentiis abbia preso da Napoli grazie ai ritorni dell’investimento ed alle cessioni di giocatori importanti, e l’ha invitato a dare l’esempio rispetto al “braccino corto”, proponendo di investire 10 milioni per il verde e « io garantisco che metterò insieme altri imprenditori che faranno lo stesso per la cura di Napoli».

Dal nostro punto di vista, ci auguriamo che la polemica si chiuda positivamente per il bene di Napoli e consigliamo ai lettori (napoletani e non) che sanno di dover migliorare nella gestione del tempo e degli impegni, la lettura del libro di Caroline Buchanan dal titolo La regola dei 15 minuti.